Eat Pink
Il colore rosa è il protagonista di questa storia che vede Eat Pink e Acquainbrick insieme per la sostenibilità.
- Ufficio Stampa
- Giugno 8, 2021
- 9:00 pm
Eat Pink è tracciabilità e trasparenza
Eat Pink è un marchio di Opas, l’O.P. (Organizzazione di Prodotto) più grande d’Italia con riconoscimento europeo, che rappresenta il 12% della suinicoltura nazionale. Con una unità produttiva a Carpi (Modena) distribuisce carne suino 100% italiano, la carne rosa per l’appunto. Nato dagli oltre 70 allevatori associati ad Opas con gli obiettivi di valorizzare la qualità della materia prima e di fornire al consumatore le informazioni necessarie per una scelta consapevole, questo marchio ha un approccio basato sull’integrazione di filiera “dalla fattoria alla tavola”. Acquistando le referenze Eat Pink, si è certi di comprare un prodotto che è garanzia di qualità, sano, magro e con valori nutrizionali fondamentali per una dieta equilibrata. Ogni prodotto Eat Pink è tracciato e di esso si conoscono l’origine italiana e le coordinate di ogni singola fase di produzione. La serietà è la caratteristica distintiva del brand che decide di interagire soltanto con partner che condividano il medesimo sistema valoriale basato su qualità, tracciabilità, animal welfare, logica di filiera.
Pronti in pochissimi minuti
Ad oggi, la gamma Eat Pink si compone di Filetto al bacon e alle erbe, Costine paprica&rosmarino e sale&pepe, Pulled Pork. Cotti sottovuoto, lentamente e a bassa temperatura, i prodotti sono facilmente riattivabili: pochi minuti in microonde, forno o padella e il piatto è in tavola. La semplicità di un prodotto naturale e autentico, che conserva tutte le caratteristiche della carne rosa magra, ricca di proteine e sali minerali. Grazie ai continui investimenti nella ricerca e sviluppo, la gamma Eat Pink verrà arricchita nei prossimi mesi, offrendo una serie di prodotti tra cui tagli freschi naturali e teneri.
Il brick rosa pensato per la sostenibilità nell’ambiente di lavoro
Acquainbrick è stata scelta da Eat Pink in virtù di una precisa direzione aziendale verso approcci sempre più sostenibili nei confronti dei consumi e degli spazi di lavoro.
In accordo con Buonristoro, che rifornisce le vending machine aziendali presenti negli uffici di Carpi, Acquainbrick viene inserita come unica acqua naturale a partire dal 9 giugno 2021, in contemporanea con l’apertura del nuovo reparto produttivo di Eat Pink. Tutte le bottigliette in plastica di acqua naturale sono state rimosse dai distributori automatici (ad eccezione di quelle frizzanti) e sostituite da un brick sostenibile e personalizzato secondo i valori del marchio, e quindi tutto rosa!
La peculiarità di questa operazione è che per i dipendenti non è previsto alcun incremento di prezzo: la differenza di costo tra il brick in cartone e la bottiglietta in plastica da mezzo litro è completamente a carico dell’azienda, che dimostra così grande attenzione e sensibilità nei confronti del benessere e delle esigenze del proprio staff. L’intento di Eat Pink è quindi quello di offrire per l’acquisto un prodotto nuovo, iconico e soprattutto più sostenibile, ma anche di servirsene come gadget personalizzato e rappresentativo del brand per futuri eventi fieristici o istituzionali.
Per promuovere la diffusione di un consumo consapevole di acqua in cartone e per raccontare questo progetto in modo più coinvolgente, l’azienda supporta il lancio dell’acqua con un’iniziativa di comunicazione interna: ognuno dei dipendenti verrà omaggiato da una box speciale con all’interno alcuni prodotti, tra cui il brick rosa e un flyer esplicativo. Con questa modalità si vogliono spiegare i motivi legati alla scelta di un prodotto come Acquainbrick. Come precisa l’AD Valerio Pozzi “la nostra scelta di collaborare con Acquainbrick rispecchia la volontà di trasferire, sia internamente che esternamente all’azienda, un concetto di responsabilità aziendale verso una maggiore sostenibilità. Non si tratta quindi di un semplice greenwashing o di una bella storia da raccontare ma di un obiettivo da raggiungere. L’inserimento dei brick nelle vending machine è solo un piccolo passo, è vero, ma che può far riflettere sull’approccio che ognuno di noi può adottare anche nelle più normali abitudini quotidiane”. Il brick in cartone in formato 500ml garantisce infatti una riduzione dell’uso della plastica fossile e del volume di CO2 emesso nell’atmosfera. Il packaging è composto per il 76% da materia prima di origine vegetale e agisce da barriera contro calore e luce, mantenendo l’acqua più fresca più a lungo.
Anche il presidente di Opas Lorenzo Fontanesi e il presidente di Eat Pink Luca Mattioli sono stati catturati dal progetto Acquainbrick, colpiti dalla “freschezza di un prodotto che ha una portata innovativa ma anche un obiettivo ben preciso. Ci siamo trovati fin da subito in linea con Acquainbrick e con il suo modo di concepire il lavoro”. Per l’azienda di Carpi infatti il tema della sostenibilità è molto importante, come dimostrano le implementazioni messe in atto per il nuovo reparto produttivo, tra cui un sistema di cogenerazione dell’energia, tecnologie di cottura a ridotto consumo elettrico e idrico, CPR system riutilizzo degli imballaggi.
“L’impegno e gli accorgimenti necessari per rendere la produzione meno impattante per l’ambiente sono stati il focus sia durante la fase progettuale che di costruzione dell’intero stabilimento.” La missione verso la sostenibilità prosegue anche nella ricerca e nello sviluppo del prodotto. L’innovazione di prodotto è infatti il punto di forza di Eat Pink e si basa su qualità, sicurezza, filiera corta e ridotto impatto ambientale.
Dal packaging alla scelta delle materie prime fino all’unione di intenti con partner di altri settori: la sostenibilità è sempre il filo conduttore.
Eat Pink
Il colore rosa è il protagonista di questa storia che vede Eat Pink e Acquainbrick insieme per la sostenibilità.
- Ufficio Stampa
- Giugno 8, 2021
- 9:00 pm
Eat Pink è tracciabilità e trasparenza
Eat Pink è un marchio di Opas, l’O.P. (Organizzazione di Prodotto) più grande d’Italia con riconoscimento europeo, che rappresenta il 12% della suinicoltura nazionale. Con una unità produttiva a Carpi (Modena) distribuisce carne suino 100% italiano, la carne rosa per l’appunto. Nato dagli oltre 70 allevatori associati ad Opas con gli obiettivi di valorizzare la qualità della materia prima e di fornire al consumatore le informazioni necessarie per una scelta consapevole, questo marchio ha un approccio basato sull’integrazione di filiera “dalla fattoria alla tavola”. Acquistando le referenze Eat Pink, si è certi di comprare un prodotto che è garanzia di qualità, sano, magro e con valori nutrizionali fondamentali per una dieta equilibrata. Ogni prodotto Eat Pink è tracciato e di esso si conoscono l’origine italiana e le coordinate di ogni singola fase di produzione. La serietà è la caratteristica distintiva del brand che decide di interagire soltanto con partner che condividano il medesimo sistema valoriale basato su qualità, tracciabilità, animal welfare, logica di filiera.
Pronti in pochissimi minuti
Ad oggi, la gamma Eat Pink si compone di Filetto al bacon e alle erbe, Costine paprica&rosmarino e sale&pepe, Pulled Pork. Cotti sottovuoto, lentamente e a bassa temperatura, i prodotti sono facilmente riattivabili: pochi minuti in microonde, forno o padella e il piatto è in tavola. La semplicità di un prodotto naturale e autentico, che conserva tutte le caratteristiche della carne rosa magra, ricca di proteine e sali minerali. Grazie ai continui investimenti nella ricerca e sviluppo, la gamma Eat Pink verrà arricchita nei prossimi mesi, offrendo una serie di prodotti tra cui tagli freschi naturali e teneri.
Il brick rosa pensato per la sostenibilità nell’ambiente di lavoro
Acquainbrick è stata scelta da Eat Pink in virtù di una precisa direzione aziendale verso approcci sempre più sostenibili nei confronti dei consumi e degli spazi di lavoro.
In accordo con Buonristoro, che rifornisce le vending machine aziendali presenti negli uffici di Carpi, Acquainbrick viene inserita come unica acqua naturale a partire dal 9 giugno 2021, in contemporanea con l’apertura del nuovo reparto produttivo di Eat Pink. Tutte le bottigliette in plastica di acqua naturale sono state rimosse dai distributori automatici (ad eccezione di quelle frizzanti) e sostituite da un brick sostenibile e personalizzato secondo i valori del marchio, e quindi tutto rosa!
La peculiarità di questa operazione è che per i dipendenti non è previsto alcun incremento di prezzo: la differenza di costo tra il brick in cartone e la bottiglietta in plastica da mezzo litro è completamente a carico dell’azienda, che dimostra così grande attenzione e sensibilità nei confronti del benessere e delle esigenze del proprio staff. L’intento di Eat Pink è quindi quello di offrire per l’acquisto un prodotto nuovo, iconico e soprattutto più sostenibile, ma anche di servirsene come gadget personalizzato e rappresentativo del brand per futuri eventi fieristici o istituzionali.
Per promuovere la diffusione di un consumo consapevole di acqua in cartone e per raccontare questo progetto in modo più coinvolgente, l’azienda supporta il lancio dell’acqua con un’iniziativa di comunicazione interna: ognuno dei dipendenti verrà omaggiato da una box speciale con all’interno alcuni prodotti, tra cui il brick rosa e un flyer esplicativo. Con questa modalità si vogliono spiegare i motivi legati alla scelta di un prodotto come Acquainbrick. Come precisa l’AD Valerio Pozzi “la nostra scelta di collaborare con Acquainbrick rispecchia la volontà di trasferire, sia internamente che esternamente all’azienda, un concetto di responsabilità aziendale verso una maggiore sostenibilità. Non si tratta quindi di un semplice greenwashing o di una bella storia da raccontare ma di un obiettivo da raggiungere. L’inserimento dei brick nelle vending machine è solo un piccolo passo, è vero, ma che può far riflettere sull’approccio che ognuno di noi può adottare anche nelle più normali abitudini quotidiane”. Il brick in cartone in formato 500ml garantisce infatti una riduzione dell’uso della plastica fossile e del volume di CO2 emesso nell’atmosfera. Il packaging è composto per il 76% da materia prima di origine vegetale e agisce da barriera contro calore e luce, mantenendo l’acqua più fresca più a lungo.
Anche il presidente di Opas Lorenzo Fontanesi e il presidente di Eat Pink Luca Mattioli sono stati catturati dal progetto Acquainbrick, colpiti dalla “freschezza di un prodotto che ha una portata innovativa ma anche un obiettivo ben preciso. Ci siamo trovati fin da subito in linea con Acquainbrick e con il suo modo di concepire il lavoro”. Per l’azienda di Carpi infatti il tema della sostenibilità è molto importante, come dimostrano le implementazioni messe in atto per il nuovo reparto produttivo, tra cui un sistema di cogenerazione dell’energia, tecnologie di cottura a ridotto consumo elettrico e idrico, CPR system riutilizzo degli imballaggi.
“L’impegno e gli accorgimenti necessari per rendere la produzione meno impattante per l’ambiente sono stati il focus sia durante la fase progettuale che di costruzione dell’intero stabilimento.” La missione verso la sostenibilità prosegue anche nella ricerca e nello sviluppo del prodotto. L’innovazione di prodotto è infatti il punto di forza di Eat Pink e si basa su qualità, sicurezza, filiera corta e ridotto impatto ambientale.
Dal packaging alla scelta delle materie prime fino all’unione di intenti con partner di altri settori: la sostenibilità è sempre il filo conduttore.